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Procurement: come la AI potenzia l’innovazione.



Sono molte le organizzazioni che stanno investendo nella trasformazione digitale dei processi di acquisto, anche sulla spinta di eventi critici: prima la pandemia, poi la scarsità delle forniture indotta da crisi internazionali, la volatilità dei tassi di cambio e dei prezzi.


Molte aziende hanno dunque accelerato la riprogettazione della propria supply chain e i CPO si sono concentrati sull’adozione di nuove tecnologie. In particolare, le applicazioni di Artificial Intelligence (AI) possono fornire un forte contributo alla capacità di selezionare i fornitori e gli aspetti negoziali per aumentare la produttività e visibilità end-to-end delle supply chain, sfruttare il valore dei dati e creare partnership di lungo periodo.



I progetti di AI più richiesti nel procurement

Una fotografia dei cambiamenti in corso nel management degli acquisti viene offerta dall’interessante ricerca condotta da SDA Bocconi e il suo Procurement LAB, su un campione di 130 aziende, sia industriali, sia di servizi.

Il 37 per cento del campione ha avviato progetti di Intelligenza Artificiale nella gestione degli approvvigionamenti.

I sub-processi maggiormente interessati dai progetti di AI sono stati Vendor Management (39 per cento), eSourcing & Tender Management (33 per cento), Contract Management (30 per cento) e Spending Analysis (31 per cento). Nel 51 per cento dei progetti l’AI è rilevante e decisiva per intere fasi, sottolineando la capacità della stessa di supportare pienamente compiti e analisi demandate in precedenza ai buyer. Si nota inoltre come nel 23 per cento dei casi la AI supporti tutte le fasi del processo decisionale, dalla raccolta dei dati fino alle decisioni manageriali.


Dall’esperienza di Sapiens Analytics – player italiano leader nell’Intelligenza Artificiale - emerge come il modello richiesto per la maggior parte dei progetti procurement sia basato su una Intelligenza Artificiale a misura d’uomo alla ricerca di un equilibrio uomo/tecnologia. “Le varie applicazioni che abbiamo implementato descrivono una tecnologia che affianca la persona nelle varie fasi del processo decisionale, piuttosto che sostituirla.” - spiega Alberto Antinucci, co-founder di Sapiens Analytics – “Più in generale, le aziende individuano nella stretta interazione fra l’uomo e l’intelligenza artificiale, la chiave di ottimizzazione e di pieno successo dei processi di procurement. “La maggior parte dei Clienti che hanno adottato le soluzioni AI di Sapiens Analytics nella gestione degli approvvigionamenti, soprattutto in alcune metodologie come machine learning e deep learning, hanno chiesto sistemi in grado di auto-apprendere e nella maggior parte dei casi i sistemi di loop integrano un feedback manuale da parte delle persone”, continua Antinucci.


In questo contesto, Sapiens Analytics propone diverse tecnologie AI, sia quelle più funzionali al recupero di efficienza (basic data analysis and visualization, robotic process automation-RPA, natural language processing-NLP/text analytics, optical character recognition-OCR), sia quelle volte a comprendere e supportare contesti decisionali più complessi (advanced & predictive/prescriptive analytics, machine learning, deep learning).

Le principali criticità da superare L’AI è una tecnologia matura e disponibile, in grado di supportare pienamente fasi e processi di procurement in azienda. L’impiego dell’AI risulta decisivo sia per automatizzare attività a basso valore aggiunto, sia, nelle applicazioni più evolute e autonome, per gestire e supportare decisioni e governare fenomeni complessi.

Tuttavia, emergono alcuni ostacoli alla sua diffusione, in particolare: la cultura aziendale e la scarsità di competenze. Quanto alla cultura aziendale, esiste una dinamica virtuosa tra il sistema di valori, l’efficacia organizzativa e utilizzo dell’intelligenza artificiale, in cui la cultura del team migliora l’adozione dell’AI, quest’ultima migliora l’efficacia del team, e l’efficacia si riflette sulla cultura.

Quanto alle competenze, un aspetto chiave è la necessaria partecipazione di team interni in cui convivano risorse esperte nelle problematiche di business affrontate e risorse con competenze di big data ingestion e advanced analytics.

In sintesi, i temi della cultura, delle competenze e la scarsa capacità di ri-ingegnerizzare i processi interni risultano estremamente rilevanti e vanno sicuramente affrontati prima di avventurarsi in un progetto di AI.



Il futuro del Procurement grazie alla AI

L’AI risulta oggi una tecnologia in rapido sviluppo nelle applicazioni in ambito procurement.

Come ogni altra tecnologia, la curva di adozione dell’innovazione vede diverse imprese essere early adopters.

Esistono tuttavia molte imprese ancora prive di una chiara visione sulla Intelligenza Artificiale, che rischiano di perdere punti di competitività rispetto a concorrenti più innovativi. Queste aziende hanno bisogno di comprendere meglio i benefici delle nuove tecnologie ed dovrebbero concentrarsi maggiormente sull’apertura delle loro strategie e della loro cultura aziendale, al fine di ottenere i vantaggi derivanti dalle nuove tecnologie di AI, ad esempio muovendosi verso una leadership più proattiva e aperta a collaborazioni con soggetti esterni.


La presenza di progetti con risultati positivi e lo sviluppo di prassi eccellenti faciliterà la successiva diffusione delle applicazioni stesse sulla maggioranza delle aziende, anche da parte delle imprese che oggi sono meno aperte all’introduzione di innovazioni.


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