Superare la crisi approvvigionamenti con l'AI
Boom dei prezzi energetici, penuria di materie prime, intoppi logistici di ogni tipo: una vera e propria crisi degli approvvigionamenti è diventata il primo pain point da affrontare per aziende di ogni settore e dimensione.
Le difficoltà legate al reperimento di materiali e risorse hanno cause molteplici, ma una conseguenza comune: ostacolano una pianificazione coerente e affidabile. Del resto, le variabili in gioco sono difficilmente controllabili dai singoli operatori.
L’attuale crisi di approvvigionamenti preoccupa anche perché difficilmente si risolverà in breve tempo. E si sta manifestando, almeno dal 2021, in forme brutali. Così, mentre un report dell’Osservatorio Conti Pubblici segnala un aumento dei prezzi generalizzato per commodities come carbone, ferro, alluminio etc., un’indagine di Federmeccanica, riferita ancora al primo semestre 2022, mette in fila alcuni effetti per le aziende del settore:
il 52% delle aziende interpellate ha riorganizzato l’attività produttiva;
il 20% ha ridotto gli investimenti;
il 7% è a concreto rischio chiusura.
I problemi da affrontare per le aziende
Come si è detto, la crisi nella gestione delle forniture ha dimensione globale e cause molteplici. I singoli responsabili degli acquisti, in questo senso, possono fare ben poco per rimuoverne le cause ultime. Possono, però, intervenire sul processo di procurement e renderlo più dinamico e reattivo, così da ammortizzare almeno gli effetti più impattanti della crisi. Che, per schematizzare, riguardano almeno i seguenti 3 aspetti:
oscillazioni dei prezzi. Come si è visto negli ultimi 2 anni, i prezzi per materie prime e utilities variano in modo spesso imprevedibile. In una situazione del genere approntare un piano di acquisti sul medio-lungo periodo è molto delicato, perché un rialzo improvviso dei prezzi può assottigliare le marginalità fino a eliminarle del tutto. Ai procurement manager spetta allora il compito non facile di “leggere” il mercato con logica anticipatoria;
stabilità delle forniture. All’incremento dei prezzi delle risorse si aggiunge la loro penuria, e ciò complica il quadro. In diversi settori, per esempio, la difficoltà di reperire semiconduttori (a metà 2021, secondo Deloitte, il tempo di attesa medio per alcuni chip è arrivato a 52 settimane) ha allungato a dismisura i tempi di consegna. Chi gestisce gli acquisti si trova, così, ad affrontare difficoltà logistiche non preventivate e a dover approntare strategie alternative;
rapidità delle transazioni. In un contesto così instabile, riuscire a ottenere i prezzi più vantaggiosi o le forniture più stabili è anche una questione di tempestività. Processi di gestione degli acquisti farraginosi possono in questo senso allungare i tempi per la conclusione di un accordo commerciale, impedire una valutazione affidabile delle offerte di fornitura, o complicare il lavoro in altri modi. Chi si occupa di gestione dei rifornimenti, allora, dovrebbe poter contare su procedure più snelle e time-effective per valutare rischi e opportunità, e agire di conseguenza.
Le possibilità dell'AI
Per intervenire su questi 3 aspetti, i responsabili degli acquisti hanno effettivamente qualche strumento a disposizione. E l’intelligenza artificiale è uno dei più potenti. Un sistema di gestione AI-powered, infatti, può non solo snellire il procurement, ma anche e soprattutto permettere di giocare d’anticipo. Anche in un quadro di crisi degli approvvigionamenti.
L’intelligenza artificiale offre infatti maggiori possibilità di lettura di un contesto estremamente volatile come quello attuale. Può scandagliare scientificamente listini e offerte, individuare pattern e ricavarne actionable insights. I buyer possono così valutare più velocemente e con massima precisione le opportunità a disposizione, e ottimizzare così tempi e costi degli approvvigionamenti.
Calcoli e analisi anche molto complessi possono essere eseguiti dall’AI in tempi infinitesimali. Proprio questa rapidità ed efficienza nel processare grandi quantità di dati consente di monitorare le molte variabili che incidono sulla supply chain. La validità di un acquisto può così essere analizzata a tutto tondo, valutando per esempio i tempi e costi di movimentazione, le tasse doganali da pagare, la convenienza del cambio valuta e altri parametri.
L’AI interviene anche nella relazione con i fornitori, e ne analizza l’offerta con maggiore precisione. Da questo punto di vista migliora notevolmente il processo di scouting di nuove fonti. Gli algoritmi di Natural Language Processing, così, possono scandagliare le fonti (strutturate e non) e analizzare molto più a fondo un potenziale supplier. Stessi metodi si possono applicare anche alla valutazione dei fornitori già acquisiti, oltre che alla fase di procurement vera e propria.
Infine, l’intelligenza artificiale applicata al procurement ne ottimizza l’esecuzione. Snellisce le procedure, riduce l’apporto umano (almeno nelle attività a minore valore aggiunto), assicura la compliance normativa e il quality control sugli approvvigionamenti oggetto di una transazione. Il risultato è un costo minore e tempi più rapidi per il completamento di un processo di acquisto beni, senza compromessi su qualità ed affidabilità degli stessi.
Sapiens Analytics
La crisi degli approvvigionamenti, siano essi di energia, materie prime o semilavorati, ci accompagnerà molto probabilmente ancora per qualche tempo. Per fronteggiarla, e mitigarne gli effetti più nefasti, possiamo introdurre nella gestione degli acquisti elementi di dinamismo e controllo proattivo.
Una soluzione di questo tipo è sicuramente l’intelligenza artificiale sviluppata da Sapiens Analytics, l'azienda del Gruppo Uniquon. Nei processi di procurement, infatti, l’impiego dell’AI può aiutare a leggere meglio il mercato e le sue variabili, a snellire procedure e processi, a impostare accordi di fornitura più convenienti.
Il fattore x dell’AI applicata alla gestione degli acquisti è la sua capacità predittiva. Elaborando in maniera appunto intelligente i dati a disposizione, le soluzioni di Sapiens Analytics per gli acquisti sono in grado di individuare pattern evolutivi, trend di sviluppo o criticità potenziali. Il risultato è la capacità di suggerire l’evoluzione di uno scenario.
In un quadro di disruption e crisi generalizzata del sistema degli approvvigionamenti, in definitiva, l’intelligenza artificiale di Sapiens Analytics può essere davvero un’arma importante a disposizione dei buyer. Con il suo ausilio, oltre a ridurre molte criticità, si abilita infatti una gestione del procurement più agile, conveniente e proattiva.
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